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Artroscopia e cellule "staminali": un nuovo trattamento per l’artrosi di ginocchio


L’artrosi di ginocchio rappresenta una delle principali cause di dolore e disabilità nella popolazione adulta. Fino a oggi, la progressione della malattia portava spesso il paziente verso la protesi come unica via risolutiva. Tuttavia, le più recenti evidenze scientifiche indicano che l’integrazione tra artroscopia e micro-frammenti adiposi autologhi (MFAT) può rappresentare una svolta nel trattamento conservativo, ritardando, o magari anche raramente evitando, l’impianto protesico.


Gli americani le chiamano cellule “stem cells” ovvero “cellule staminali” anche se sarebbe più corretto chiamarle cellule mesenchimali derivanti da grasso. Altri termini usati comunemente sono lipotransfer o frazione vascolare stromale SVF. Ognuna di queste definizioni ha delle imprecisioni ma concettualmente si riferiscono ad un trattamento meccanico di tessuto sottocutaneo frequentemente addominale e iniezione nell’articolazione voluta previa eventuale artroscopia. E’ proprio l’associazione di questi due gesti che sembra dare i risultati più promettenti.


Una recente review sistematica pubblicata su Journal of Orthopaedic Surgery and Research (Hu et al., 2025) ha analizzato sei studi clinici (tra RCT e serie retrospettive) con follow-up fino a 48 mesi, documentando risultati estremamente incoraggianti :

  • Riduzione del dolore (VAS) tra il 44% e il 62%, con miglioramenti funzionali significativi (WOMAC, KOOS, Lysholm).

  • Assenza di complicanze gravi, limitate a lievi dolori o ematomi in sede di prelievo o infiltrazione.

  • Evidenza di riparazione cartilaginea (WORMS score migliorato in modo statisticamente significativo).

  • Nessuna variazione sfavorevole nei marker di metabolismo osseo (CTx-II, PIIINP), a conferma della sicurezza del trattamento.

  • Ottima tollerabilità e tempi di recupero rapidi, grazie all’approccio mini-invasivo artroscopico.

 

Perché insieme?

L’associazione di artroscopia e lipotransfer autologo consente di:

  • Rimuovere i detriti infiammatori e il tessuto sinoviale/meniscale/cartilagineo instabile.

  • Creare un ambiente “pulito” da citochine pro infiammatorie e biologicamente favorevole.

  • Veicolare sotto controllo visivo  le cellule mesenchimali e i fattori di crescita contenuti nel tessuto adiposo micro-frammentato.

  • Potenzialmente ridurre i sintomi in modo significativo migliorando la qualità di vita senza interventi invasivi e definitivi come la protesi.


Questa procedura, oggi, rappresenta un passo concreto verso la medicina conservativa dell’artrosi, offrendo un trattamento biologico personalizzato, con minima invasività e supportato da evidenze scientifiche.

Oggi abbiamo un’arma in più prima di parlare di protesi.


La nostra esperienza

Presso Ars Medica propongo questo trattamento in collaborazione con Swiss Stem Cells Biotech AG, integrando la procedura artroscopica con il lipotransfer di micro-frammenti adiposi autologhi in un contesto chirurgico controllato e di massima precisione. 


Per maggiori informazioni:


Oppure:

Studio Dr. Giunchi

 

 

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